La Santa Maria della Salute
La chiesa di Santa Maria della Salute è una delle chiese più importanti di Venezia.
Costruita da Baldassarre Longhena che nel 1630 vinse il concorso per la sua edificazione,
voluta dal senato Veneziano come ex voto per la fine dell'epidemia di peste che aveva
sconvolto la città in quel periodo.
La Promessa
Accanto alle preghiere ordinate nel settembre dal Patriarca Tiepolo per ottenere la fine
dei flagello, Doge e Senato il 22 ottobre 1630 deliberavano che si compisse per quindici
sabati una processione penitenziale dell'intera città e si facesse :
«voto solenne di erigere in questa Città e dedicar una Chiesa alla Vergine Santissima,
intitolandola SANTA MARIA DELLA SALUTE, et ch'ogni anno nel giorno che questa Città sarà
pubblicata libera dal presente male, Sua Serenità et li Successori Suoi anderanno solennemente
col Senato a visitar la medesima Chiesa a perpetua memoria della Pubblica gratitudine di tanto
beneficio».
Il Voto
Il primo sabato cadde il 26 ottobre 1630. In San Marco si raccolsero Doge e popolo,
clero e Patriarca e nobili tutti per un atto solenne. Il Doge Nicolò Contarini, deposto
il corno dogale, salì sulla tribuna di porfido. Nel silenzio il Doge parlò di speranza
nella Vergine.
Veramente Venezia aveva bisogno di essere salvata ; allora i decessi causati dalla peste
stavano raggiungendo la punta massima. Poi, quasi prima prova della protezione di Maria,
andarono gradualmente sminuendo e dopo qualche breve fiammata, nella primavera ed estate
dell'anno seguente, lentamente scomparvero. Ottantamila persone erano morte entro i limitati
orizzonti lagunari e ben 600.000 nel territorio veneto. Anche il Doge, anche il pio Patriarca
Lorenzo Tiepolo erano caduti dal morbo, ma avevano potuto dare l'avvio all'attuazione dei voto.
La Costruzione
Qualche divergenza c'era sul piano pratico, ma, scelta a luogo per erigere la basilica
la «Punta dei sale» o «Dogana da mar», il Senato fu irremovibile.
Il 1 aprile si era compiuto il rito della posa della prima pietra. Il Doge giunse in
«Punta dei sale» su un ponte di barche buttato attraverso il Canal Grande, mentre il
Patriarca lo attendeva in una chiesa in legno eretta per l'occasione.
I lavori del tempio procedevano veloci e il 28 novembre 1631, giorno consacrato alla
rinnovazione dei voto, si tenne il primo pellegrinaggio cittadino. V'intervenne il Doge,
vi parteciparono nobili e popolo. Ma ci vollero quasi cinquant'anni perché la mole maestosa
dei tempio sorgesse, magico fiore di pietra sull'acque verdi della laguna.
Nella chiesa, a una pianta centrale ottagonale con un'abside ellittica disposta
trasversalmente, Longhena raccoglie la lezione Palladiana e Sansoviniana per trasformarla
in chiave barocca data dal movimento e dallo sfarzo decorativo. Le decorazioni plastiche
arricchiscono lo spazio, soprattuto da osservare sono le volute radiali che sono poste
come raccordo tra la parte bassa della chiesa e la grandiosa cupola sovrastante.
All’interno si conservano l'icona greco-bizantina della Madonna della Salute e opere
di Luca Giordano, Tiziano e le celebri Nozze di Cana di Tintoretto.