Versione
stampabile


[javascript protected email address]
logo Veneziaviva

Discorso di Carine CLAEYS, Presidente
San Giorgio Maggiore, 20 novembre 2006

Rispettabile Priore
Cari Amici,

è un grande onore ed un piacere per veneziaviva.be di accogliervi oggi in questo luogo ricco di storia e di spiritualità.
Alla vigilia del nostro terzo anniversario, la nostra associazione presenta il suo secondo progetto compiuto qui nel coro della chiesa di San Giorgio Maggiore: la riproduzione della statua di Sant’Andrea ed il restauro di San Giovanni e di San Giacomo Zebedeo.
Sette anni fa la statua di Sant’Andrea fu rubata nel corso dei lavori di restauro nel coro di San Giorgio e le altre due statue furono danneggiate dai ladri. Le statue danneggiate furono custodite nella sacrestia.
Albert Van Den Brulle, scultore di Anversa, è l’autore dei basso-rilievi del coro di San Giorgio realizzati negli anni 1597-1598 e anche delle statue dei dodici apostoli all’ingresso degli stalli, dei leoni alati e dei putti col delfino nel coro stesso. Due contratti dell’epoca documentano questo lavoro oltre che due firme, rispettivamente sopra uno dei pannelli della vita di San Benedetto e su un lato di uno stallo.
Questa opera sembra essere la sola opera documentata di Albert Van Den Brulle sebbene il diario di un monaco di San Giorgio del 1619 segnali che otto statue di profeti in gesso situati all’epoca intorno al coro dovrebbero essergli anch’esse attribuite. Queste statue potrebbero essere quelle attualmente nelle nicchie della contro-facciata della chiesa.
Per essere completa, permettetemi di citare il Prof. Andrea Bacchi, da cui ho ricevuto le informazioni concernenti Van Den Brulle, che nel suo libro “La scultura a Venezia da Sansovino a Canova” sostiene la possibile attribuzione a Van Den Brulle dei due profeti in legno sopra l’altare maggiore della chiesa di San Giovanni Crisostomo.
I dodici Apostoli sono facilmente identificabili seguendo la classica iconografia medievale:
  • Sant’Andrea, per esempio, è di solito rappresentato come un venerabile vecchio con la barba ed i capelli bianchi riflettendo così l’etimologia del suo nome, andros=uomo. Egli indossa una lunga tunica e porta un libro rappresentando il suo status di apostolo portatore della parola di Dio. È spesso situato accanto a suo fratello Pietro. Una croce a forma di X intorno al collo o su una spalla, a volte lo contraddistingue tra tutti gli apostoli e santi.
  • San Giovanni è generalmente il solo apostolo rappresentato imberbe perché la tradizione lo vuole seguace di Gesù al momento di sposarsi e, perciò, rimasto vergine. I suoi attributi sono spesso un libro, perché San Giovanni era anche evangelista, e anche una coppa da cui esce un serpente. Questa coppa rappresenta un episodio della sua vita secondo cui Aristodemo gli presenta una coppa riempita di veleno; coppa che Giovanni vuota senza risentire niente, mentre due altri assaggiatori muoiono. In questo modo Giovanni convinse gli Efesini della superiorità del messaggio cristiano.
  • Giacomo il Maggiore è il terzo apostolo oggetto di restauro. Come Giovanni, suo fratello, è figlio di Zebedeo da distinguersi da Giacomo il Minore, figlio di Alfeo e cugino di Gesù. Giacomo il Maggiore è raramente rappresentato con il gladio che lo uccise come riportato dagli Atti degli Apostoli. L’iconografia medievale ritiene piuttosto di lui l’immagine del pellegrino di Compostella, munito di bordone (bastone del pellegrino), di una bisaccia, di una zucca adibita a borraccia e di una mantelletta (grande cappa adibita anche a coperta per la notte) ornata da una conchiglia.

Il rifacimento identico della statua di Sant’Andrea e il restauro dei fratelli Giovanni e Giacomo sono l’opera dell’artista Jakob Oberhollenzer, tra l’altro professore alla scuola di restauro di San Servolo e presente tra noi oggi. Il Signor Oberhollenzer è originario dell’Alto Adige e vi risiede ancora. Ha studiato la scultura del legno in Germania a Oberammergau con il Professor Blaschke poi all’accademia di Belle Arti di Monaco sotto la direzione dei Professori Henselmann e Ladner. È nelle sue montagne natali che continua la sua opera e insegna principalmente alla scuola di intaglio di San Giacomo in Valle Aurina. Molte grazie per questo magnifico lavoro.
Tutto ciò è molto bello, ma i progetti non hanno seguito senza un sostegno finanziario. Questo progetto di veneziaviva.be è stato reso possibile grazie alla società Schindler Belgio ed in particolare grazie al suo direttore generale Signor Kris Blijweert che ci ha fatto il piacere di essere con noi oggi a Venezia.
Permettetemi di ringraziare a nostro nome ed a quello di veneziaviva.be il Signor Blijweert di questo contributo.
Chiedo ora a Kris Blijweert di scoprire le statue restaurate.
Vorrei adesso invitarvi ad un bicchiere dell’amicizia nella sala degli ospiti del monastero dove Michel Praet, fondatore di veneziaviva.be, donerà un ricordo della nostra associazione a Don Andrea, eponimo di Sant’Andrea, particolarmente all’onore oggi, e principale punto di contatto di veneziaviva.be qui a San Giorgio.